Raccolta differenziata dei rifiuti, zone a traffico limitato per non residenti o per categorie di veicoli considerati inquinanti, incentivi per rottamare quegli stessi veicoli… Sono solo alcuni degli strumenti che i governi mettono a disposizione per aiutare a contrastare l’inquinamento.

A moltissimi di voi sarà evidente che queste politiche sono insufficienti, un’autentica goccia nel mare, e che serve ben altro per avere un impatto sulla situazione non solo a livello nazionale, ma mondiale. Ecco alcune delle proposte allo studio in Italia.

Rifiuti di serie A e di serie B

La raccolta differenziata così come avviene adesso è inefficace, particolarmente da quando la Cina ha bloccato l’ingresso sul proprio territorio della plastica da riciclare: di fatto, solo una piccola percentuale ormai viene recuperata. Per incentivare l’utilizzo di materiali alternativi si potrebbe sovratassare chi utilizza materiali plastici per confezioni e imballi, e defiscalizzare le aziende che invece preferiscono usare vetro, metallo o cartone. È solo un primo passo!

Incentivare la mobilità alternativa al mezzo privato

I bonus per l’acquisto, tra l’altro, di bici a pedalata assistita non possono essere un episodio ormai archiviato: vanno rinnovati ogni anno, o quantomeno deve diventare possibile scaricare questa spesa dalla dichiarazione dei redditi, esattamente come si fa con l’abbonamento ai mezzi pubblici.

Affidarsi a fonti di energia rinnovabili

L’aumento del prezzo del gas naturale e dell’energia elettrica è sulla bocca di tutti, ed è un problema comune a tutta Europa: è più urgente che mai aumentare la produzione di energia eolica e da pannelli solari. Non tanto per le utenze private quanto per quelle industriali, che a causa dei costi troppo elevati hanno dovuto interrompere la produzione, con effetti a catena sull’economia dei rispettivi stati.

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