Quando si parla di combattere l’inquinamento o dell’importanza di fronteggiare il cambiamento climatico (che è diretta emanazione del primo), a molti sfugge l’utilità di mettere in campo strumenti utili alla lotta al fenomeno.

Dopotutto, è la posizione di queste persone, l’essere umano si è sempre adattato ai cambiamenti, è sopravvissuto all’era glaciale, ha imparato ad abitare anche le distese sahariane: l’aumento delle temperature in alcune zone del mondo (o l’irrespirabilità dell’aria in altre) non deve preoccupare più di tanto.

Una questione di soldi

A chi fa spallucce davanti a inquinamento o fenomeni meteorologici fuori controllo va ricordato che sì, l’essere umano finora è sempre sopravvissuto, ma a costo di perdite di vite altissime, che in qualche caso non riusciamo nemmeno a misurare per mancanza di dati precisi. Cosa più importante da sottolineare, inquinamento e cambiamento climatico causano ai governi mondiali (e agli individui!) esborsi in denaro che nessuno può più permettersi, viste le condizioni attuali dei mercati.

Pensavate che la firma dell’accordo di Parigi sul clima del 2015 sia stata apposta pressoché all’unanimità solo perché era etico dire stop all’inquinamento? Sicuramente il senso di giustizia era presente a quei tavoli, ma la motivazione principale per una presa di posizione in quel senso fu e continua a essere eminentemente economica.

Quanto costano i disastri causati dall’uomo?

Il più recente studio sui costi dell’inquinamento a cura dell’EPHA (Alleanza europea per la salute pubblica) valuta in 1535 Euro all’anno i costi medi in più che ogni italiano deve sostenere per fronteggiare l’inquinamento.

In questa somma rientrano le spese non previste per cure mediche extra, quelle per accedere ad aree cittadine con limitazioni che non esisterebbero se le condizioni dell’aria fossero migliori, e ancora gli esborsi per riparare mezzi o proprietà danneggiati da fenomeni meteo particolarmente violenti: dalle piogge acide ai “tornado” che colpiscono sempre più frequentemente le nostre città.

A proposito di fenomeni meteo: i 1535 Euro appena citati possono sembrare una cifra enorme, ma ricordiamo che questa somma si alza ulteriormente se si subiscono gli effetti di piogge torrenziali, incendi o tempeste di vento, eventi per i quali quasi nessun italiano è coperto da assicurazione.

Ogni autunno assistiamo impotenti a inondazioni e ad altri episodi estremi che lasciano dietro di sé negozi devastati, attività industriali da ricostruire da zero o quasi, disservizi nel settore pubblico e traumi nella collettività. Tutto ciò ha dei costi che non è necessariamente lo Stato a coprire – e quando lo fa, non soddisfa mai tutti.

Il momento di agire è adesso, insomma, e se non vi interessa il fattore umano o morale della situazione, pensate solo ai soldi risparmiabili: le nostre tasche – quasi sempre vuote – e le generazioni future vi ringrazieranno!

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